mercoledì 21 gennaio 2009

Intervista Di Antonio Leoni al Direttore Generale della Cremonese Sandro Turotti

"Più di tutto mi impaurisce un campionato grigio"
Lo chiedo al direttore generale grigiorosso Sandro Turotti. Ci troviamo nella saletta riservata della società grigiorossa, il dg apparentemente sembra abbastanza rilassato, non perde il sorriso, mite ed accattivante.
“ Siamo vicini ad una partita che sicuramente è cruciale, domenica ci giochiamo molto di questa stagione. Ma, veda, se domenica vinciamo e poi facciamo risultato anche a Verona, il calcio è fatto così, non è mai prevedibile, noi siamo lì, almeno ritorniamo in una buona posizione di classifica, anche più in alto di quanto possiamo sperare adesso. Ricordi il Cittadella, lo scorso anno, addirittura ci ha strappato la serie B. Tutto può ancora capitare”.
- Per verità, se ben ricordo, il Cittadella non è mai stato così distante dal quinto posto come noi oggi...
“ Sì, ma guardi anche la classifica sotto un altro profilo. Davanti abbiamo sette squadre. Se pensiamo ai play off, ci separano solo due formazioni e non è che le nostre avversarie vadano come treni. Invece, tra noi e la zona play out ci sono quattro avversarie, abbiamo spazio ancora, per arrivare alla coda della classifica noi ne dobbiamo contare dieci, siamo più verso l’alto che in basso”.
- Valuti però che le condizioni e gli stati d’animo sono diversi. Queste dieci squadre in basso si trovano nel marasma e noi, se ci finiamo in mezzo, ci troviamo in un gorgo dal quale rischiamo di non tirarci più fuori. Abbiamo perso molto del nostro carisma. Chi ci rispetta e ci teme se scadiamo ancora? Una cosa è lo stato d’animo di chi resta in corsa per vincere e altra di chi lotta per non affogare. Il carisma ha il suo peso nell’esito del campionato. Purtroppo è proprio sul carisma che spesso si determinano fatti favorevoli o sfavorevoli, anche a voler rispettare senza ombre di dubbio la obiettività, per esempio, degli arbitri. Ad ogni modo, è apprezzabile che lei si senta tranquillo, speriamo che infonda fiducia nella squadra...
“ Abbiamo molti giocatori piuttosto avanti negli anni, con una bella carriera alle spalle. Dalla serie B alla Prima divisione, il tuffo è enorme Si finisce fuori da riflettori. Si arriva in una città serena e tranquilla, lo stipendio non è male. Insomma, il rischio è che ci si adagi in una situazione come questa, che si prenda tutto per buono e si goda della tranquillità. Per questa ragione, abbiamo Mondonico ed abbiamo preso anche altri giocatori che invece, vedono non tanto nella Cremonese il proprio futuro, ormai la loro carriera l’hanno fatta, ma piuttosto un’ occasione per rimettersi personalmente in discussione, una questione di dignità. Su questo contiamo molto. Colucci e Morfeo mi pare abbiano le stesse motivazioni del loro allenatore”.
- Certo che se la squadra fosse un po’ più giovane, il rischio dell’appagamento sarebbe molto meno pesante. I giovani sanno che dal loro impegno dipende la carriera. Una squadra di giovani prospetta anche molti rischi, ma la continuità sin qui non l’abbiamo ancora trovata neppure con i vecchi.
“ Se indirettamente lei parla del mercato, ebbene noi vogliamo rispettare sino in fondo le disposizioni della Lega. Quelli che ci sono sanno che devono far bene e soddisfare le nostre attese o inevitabilmente finiranno fuori. Ci pensino”.
- Mi sembra giusto parlare di Mondonico. Ho avuto con lui un paio di scambi di idee dopo il suo ritorno in grigiorosso e sono rimasto favorevolmente impressionato. Non sempre sono stato tenero con lui, ma il Mondo sa che non baro e io d’altronde apprezzo più la sua sincerità che le ipocrisie d’altri. Magari qualcuno riteneva di no, ma reciprocamente ci stimiamo da sempre. Pensi che “cavallo pazzo” l’ho soprannominato io, tanti anni fa, troppi, ai suoi primi passi da calciatore. Io avevo il timore che sciupasse il suo talento. Ricordo con simpatia, allora mi arrabbiavo un po’, quando faceva finta di allenarsi e durante la preparazione sollevava un braccio invece di due. Tanto per dire... Ma di genio ne aveva e credo che ne abbia. Anche come allenatore. Quando intraprese questa carriera e lui se ne andò, il mio timore saltò ancora fuori e scrissi un articolo con un titolo a doppio senso che molti mi pare ricordino: “Mondonico diventa grande.
Ecco, rispetto all’anno scorso trovo un allenatore più maturo, più misurato, riflessivo. É quel che ci vuole. Ben prima che arrivasse al suo epilogo in Cremonese la vicenda umana di un gentiluomo come Iaconi, ho creduto che la scelta ormai matura di Mondonico fosse una buona idea di Arvedi. Magari, lo dico senza iattanza, solo per dato statistico, mi avessero ascoltato subito quando, con cavallo pazzo in pole position , diedi sul “Vascello” le coordinate del cambio di allenatore. Volevo favorire l’operazione, il passaggio di testimone, parare le obiezioni che immaginavo sarebbero subito arrivate (come è successo), avremmo guadagnato del tempo prezioso. Ormai si sapeva come sarebbe andata a finire, purtroppo. Perché attendere? Ma devo essermi spiegato male. Così Mondonico, finalmente, ma solo in vista di Natale. Immaginiamoci, altrimenti, portare qui un allenatore pur bravo, ma che non sa nulla di Cremonese, dover ricostruire ad imo un ambiente e uno spogliatoio comunque toccati dalle traversie personali del dignitosissimo Ivo Iaconi.
Mondonico se non altro, conosce tutto quelli dello scorso campionato, non poteva ignorare gran parte dei nuovi, ha potuto muoversi con la più grande agilità. Mi pare che abbia fatto tesoro dell’esperienza del 2007. E’ un bene. Purtroppo, gliene sono andate dritte poche. Anche per eventi imprevedibili, la neve per esempio. Spero che si rifaccia.
“Lei ha ragione. Iaconi si è comportato da straordinario gentiluomo. Appena ha saputo, ha messo sul tavolo del presidente le sue dimissioni. Concordo: il Mondo è come lo vidi nella prima stagione dell’Albino Leffe. Veniva da rapporti infelicissimi con la Fiorentina,da noi fu misurato e preciso, proprio come oggi. Per l’Albino marcava male. Ottenne un grande risultato, ben al disopra di quel che tutti noi speravamo”.
- Mondonico, appena ritornato qui, ha detto giusto: non continuiamo a coltivare la prospettiva di cavalcate trionfali, prima guardiamoci alle spalle. Credo che sia giusto così”.
“ Mondonico ha indubbiamente guadagnato la fiducia dei giocatori, la Cremonese è in crescita, nonostante tutto. Stiamo ricostruendo la sua dimensione atletica. Mi creda, io sono sempre per il bicchiere mezzo pieno. Mi fa più paura, oggi, una stagione grigia che avrebbe conseguenze fatali per tutti noi, per i dirigenti, gli allenatori , i giocatori e - credo - anche la società. Torniamo a vincere. Domenica. Battere una grande, una concorrente autorevole è quel che ci vuole per ribaltare completamente lo stato d’animo”.
E così sia.
Fonte:Il Vascello

Nessun commento: