domenica 2 febbraio 2014

La virtù della Cremonese ora si chiama pazienza Così Brighenti ha colpito al momento giusto

Primo tempo ricco di insidie, poi Torrente inserisce Caridi e cambia alla squadra i giri del motore. Fondamentale Della Rocca
La pazienza è la virtù dei forti? Forse. Certo lo è della Cremonese, che il concetto di forza lo sta ritrovando scavando in se stessa e traducendolo in una serie utile di risultati giunta alla sesta puntata. Ancora una volta i grigiorossi hanno costruito il loro successo basandolo sull'ostinata ricerca del momento buono per colpire. E questo è arrivato a metà pomeriggio, confezionato su misura per esaltare le doti d'uomo d'area di Brighenti. Prima della rete spezza equilibrio, la Cremo stava disputando un incontro in tono minore. Rallentata dal campo reso pesante dalla pioggia, non sempre lucida o precisa nel far circolare palla, la squadra di Torrente per quasi tutto il primo tempo si è trovata costretta a rincorrere la Reggiana. Più tonici e abili nel coprire gli spazi, gli emiliani hanno creato l'unica vera pallagol della frazione con Loviso costretto a sostituirsi al proprio portiere per salvare sulla linea la conclusione di Zanetti. La Cremo, schiacciata sulla linea difensiva, ha faticato parecchio anche a causa della vena poco creativa di Campo (non sempre efficace ne lavoro fra le linee) e Palermo, quest'ultimo rimasto a lungo fuori contesto. Con il passare dei minuti, però, è cresciuto Della Rocca. Attorno al suo totem la Cremo ha coagulato nuove idee, guadagnando metri sul terreno e spanne in convinzione. Il gol in apertura di ripresa ha cambiato volto alla sfida. E in questo c'entra molto la lettura tattica sollecitata da Torrente, che inserendo Caridi per Loviso ha dato peso alla squadra sulle corsie laterali. Chi non risica non rosica, deve aver detto fra sè e sé il mister, che a fronte di qualche virtuale pericolo in più da prendersi in copertura, ha puntato deciso sulla necessità di creare superiorità numerica sulle fasce andando a vincere i duelli uno contro uno. Strategia che alla lunga ha mandato in tilt gli ospiti. Il gol di Brighenti è nato propria da un'azione che si è sviluppata sull'asse Campo-Caridi, trovando in Moi la torre giusta per scardinare i sedici metri emiliani e in Brighenti il destinatario di un invitante pallone, insaccato bruciando tutti sul primo palo. L'attaccante annusa il profumo del gol a distanza di un miglio e con la Reggiana l'ha confermato per la decima volta dall'inizio del campionato. L'incontro è di fatto terminato in quel momento. La Reggiana, ormai sulle gambe per aver speso molto nel pressing del primo tempo, non si è più presentata dalle parti di Quaini. Al resto hanno pensato Abbate e compagni, tagliando i rifornimenti a Cais, rimasto in breve tempo orfano di Anastasi e dell'infortunato Ruopolo. Il raddoppio di Della Rocca è stata solo la certificazione su tre punti ormai infilati nel taschino. A guardar la classifica forse si farà peccato. Ma quel terzo posto sembra poter dare un sapore diverso alla stagione. In fondo, certe rimonte riescono con il buco solo se alla base c'è una gran pazienza. Giusto ciò che non manca alla Cremo.
Fonte:MondoPadano.it

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