giovedì 20 novembre 2008

Arvedi, fiducia nella Cremo - Il presidente grigiorosso: ‘Se è necessario rinforzeremo l'organico con elementi di grande qualità’

«Girone d’andata di rodaggio, la vera squadra nel ritorno»
CREMONA — Dall'inizio del campionato non aveva ancora concesso interviste. Lo abbiamo però visto soffrire allo Zini e in tutti gli stadi in cui ha giocato la sua Cremonese, lo abbiamo notato spesso sul campo durante gli allenamenti, sappiamo che dedica alla squadra parecchie ore del suo già pesante impegno quotidiano di imprenditore. Nel progetto sportivo di Giovanni Arvedi ormai è entrata la passione, mai il cavaliere avrebbe immaginato di restare così coinvolto
in questo sport che spesso si rivela ingrato e ingiusto. La delusione per l'epilogo della passata stagione è superato, Arvedi sta moltiplicando gli sforzi per raggiungere quel traguardo sfuggito proprio sul filo di lana. E, come Dorando Pietri, è di nuovo in piedi, pronto a lottare sino all'ultimo per vincere la battaglia.
Sarebbe stato facile parlare all'indomani di un successo, ma il presidente grigiorosso ha scelto di 'rompere il ghiaccio' dopo la sconfitta di Padova.
Anche perchè, come dirà nell'intervista, è proprio all'Euganeo che ha visto la miglior Cremonese della stagione, al di là del risultato del campo. Così ieri mattina ci ha ricevuto nel salottino della Finarvedi in piazza Lodi per fare una analisi della situazione a cinque giornate dal termine del girone d'andata, nel bel mezzo del ciclo di gare terribili per i grigiorossi.
Presidente, come vede questo campionato?
«E' un campionato che sembra più difficile dell'anno scorso. Ma lo affronteremo in modo decisivo, come tutti sappiamo, nel girone di ritorno ».
Come vede la sua squadra?
«La squadra si sta sempre più amalgamando, sta sempre più acquistando fiducia nelle sue potenzialità e carattere nel reagire nelle fasi di difficoltà».
Quinto posto in classifica a quattro punti dalla prima: come giudica questa situazione?
«Non vedo l'ora che finisca questo girone d'andata».
Perchè?
«Per noi è un girone un po' di rodaggio e quindi di super impegno da parte di tutti. E poi perchè, lo dicevamo dopo il ritiro di Mezzana, dobbiamo completare il nostro organico, che è di grande qualità e tecnica. E, se necessario, interverremo con inserimenti mirati e determinanti ».
Qual è dunque l'obiettivo di questo finale del girone?
«Il nostro obiettivo è di arrivare alla fine del girone d'andata nelle prime posizioni».
Guardiamo alla sconfitta di domenica. Come ha visto la partita di Padova?
«Il Padova è ottima squadra e noiabbiamo fatto bene. E' stata forse la più bella nostra prestazione, abbiamo aggredito di più. Siamo ancora forse troppo indietro, ma abbiamo reagito con personalità e convinzione. Ho l'amaro in bocca ma il cuore pieno di fiducia verso il nostro bravo allenatore e nostri bravi giocatori.Non sottovalutiamo il portiere del Padova, che per meè stato il migliore in campo. Vitofrancesco se lo ricorda bene e avrebbe potuto cambiare il corso della partita. E poi c'è quel gol annullato».
Il presidente Arvedi non è convinto che Graziani fosse in posizione irregolare su quel colpo di testa vanificato dallo sbandieramento del guardalinee sotto la tribuna... Tanto che ha richiesto i filmati per verificare la posizione dell'attaccante grigiorosso.
Secondo lei nella squadra ci sono ancora problemi?
«Certo, anche quest'anno abbiamo dovuto reagire ad una situazione ancora bruciante. Bisognava cambiare e cambiare radicalmente per cercare di annullare, per quanto possibile, il passato. E ricominciare a proporre, a chi ci crede, di nuovo il nostro progetto e creareun rinnovato spirito di squadra. Accelerare, spingere, pressare troppo un collettivo per esprimersi comeinsieme e non comesingolo implica un lungo lavoro per tutti ed è per questo che a chi ama la Cremonese chiediamo che la sostenga con forza. I veri sportivi conoscono questi tempi ineludibili...»
Eadesso a cosa puntiamo?
«Puntiamo per primo ad avere una squadra compatta, convinta dei propri mezzi e determinata. I presupposti permeci sono tutti ed i risultati non possono che arrivare. Ci vuole il tempo necessario ed io apprezzo molto il lavoro del dg Turotti, di tutto il team tecnico e degli stessi giocatori, che cercano di ricreare quello spirito vincente che a Padova ho visto chiaro e determinato. Questo mi ha dato soddisfazione e forza».
La vediamo in tribuna spesso in piedi, avanti e indietro per il corridoio. Presidente, quanto soffre?
«Non è proprio così. Ma quando sono in gioco l'immagine, i colori, i valori della nostra Cremona il cuore batte forte. Sappiamo bene come e dove dobbiamo migliorare e rendere più efficace il nostro gioco, per dare più forza a tutta la squadra e alle sue prestazioni.Maquando guardo la partita la tensione aumenta, perchèmi piacerebbe che il problema fosse già risolto. Ci rivedremo a gennaio in tribuna...».
Aquesto punto il presidente si commuove...
«Mi manca molto la telefonata di primamattina di Favalli, il "cuore grigiorosso più vicino alpresidente".Anche se la frequentazione con Favalli non ha avuto un passato ma era recente. Questi valori condivisi, come le buone idee, non hanno tempoe sono le sole cose che non tramontano mai».
Il settore giovanile piano piano sta crescendo, una soddisfazione per lei che ha sempre parlato della forza del vivaio.
«Ne parlo volentieri. Il successo della prima squadra è premessa e benefico influsso a tutto il settore giovanile, che si è di per sè rinforzato con un teamtecnico di tutto rispetto.Chesta formando, nel tempo necessario, buone squadre. Di cui buona premessa sembra quella degli Allievi. Ma ne parliamo più a lungo prossimamente anche con i diretti responsabili».
Come chiudiamo l'intervista?
«Con un augurio, un saluto ed un ringraziamento anche a nome di tutti i miei collaboratori, a tutti gli sportivi che hanno a cuore la nostra città e la nostra società Us Cremonese. Aggiungo anche un caloroso invito a sostenere con entusiasmo e spirito sportivo la nostra squadra. Che ha bisogno, credetemi, di sentirvi vicino per raggiungere insieme i nostri obiettivi».
Il presidente punta dunque sulle forti motivazioni di tutti (squadra, tifosi, stampa) per correre insieme verso un traguardo alla portata della Cremona calcistica.Untraguardo che merita soprattutto il presidente Giovanni Arvedi, perchè senza il suo impegno oggi il calcio che conta non ci sarebbe più.
Fonte:La Provincia

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